mercoledì 6 febbraio 2008

Comunità Rurali

LA COMUNE RURALE HIPPY DI OVADA
(1970-5 settembre 1971)

http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/338/27.htm
http://selvatici.wordpress.com/2008/07/15/la-comune-di-ovada/


LA COMUNE RURALE DEL TURCHINO (Mele 1967)
foto di Walter Pagliero

LA COMUNE DI S. GIOVANNI A CASTELLAMONTE (sopra Ivrea 1967)
foto di Walter Pagliero


Viaggio nelle comunità rurali d’Italia

“Sparse soprattutto nel Centro della Penisola , le comunità rurali propongono un modello di vita alternativo, basato sulla condivisione dei beni, l'assenza di gerarchie e il ritorno alla terra. Le storie del popolo inquieto dei cercatori di comunità"
Sabina Calogero
“Le comunità rurali in Italia sono soprattutto sparse sugli appennini del Centro (Toscana, Umbria, Emilia, Liguria), ma anche sulle montagna del Nord e nel Sud. Sono organizzazioni del tutto autonome, ognuna diversa; nessuno le censisce, e non hanno un riconoscimento ufficiale. La maggior parte, una veste ufficiale non la vorrebbe proprio: per esempio "Ca' Favale", villaggio libertario nell'entroterra ligure, forse più conosciuto in Germania (molti ospiti sono tedeschi, come ad "Upacchi", vicino ad Arezzo, o a "Urupia", nel Salento) che dai vicini di casa. L'intento è di recuperare il piccolo borgo in rovina. Per ora ci vivono in pochi, stringendosi nei vani già abitabili, ma il cantiere sulla collina è attivo. "Non c'interessa il business dell'eco-biologico -dichiara Vanja, 22 anni-; non ci interessa creare prodotti con un marchio riconosciuto, né creare canali di vendita in città. Crediamo solo nell'autoproduzione e negli scambi, ma solo con realtà simili alla nostra".”


COMUNE LIBERA RURALE : CA’ FAVALE

Piccolo borgo rurale abbandonato nell´entroterra di Lavagna ( Liguria ) formato da 4 case ed una chiesetta (1100 mq. totali). Si trova in zona collinare, circondata da sette ettari di terreni agricoli e boschivi.


Ecovillaggi: Alcuni spunti di riflessione / il punto di vista di Cà Favale

“Se vogliamo continuare ad attribuire al termine "ecovillaggio" una qualche valenza positiva, li considereremo costituiti da persone con intenzione di cambiamento e con voglia di confrontare il proprio modo di agire con quello degli altri.
Viceversa, se questa esigenza non verrà fuori, l'ecovillaggio sembra essere destinato a diventare l'ennesimo carrozzone pronto a ciucciare sia dal versante delle istituzioni che da quello dei privati che ogni tanto vanno a prendersi la settimana o il mese di tregua dallo stress cittadino, fiore all'occhiello della nuova sinistra, alternativo ma non troppo per la borghesia illuminata.”
http://www.inventati.org/cafavale/principale.html
Dalla teoria alla pratica:Ca' Favale
http://news2000.libero.it/speciali/sp88/pg4.html

foto di Giovanna Santinolli

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